Come organizzare una zona dedicata alla lavanderia e ai prodotti per la pulizia della casa in modo da avere sempre tutto a portata di mano – anche in spazi piccoli.
1. Fare il censimento dei detersivi, delle spugne, degli stracci, delle scope…
… degli spolverini, delle spazzole, degli scovolini, dei guanti… di tutto quello che usiamo per l’igiene domestica e del bucato.
La prima cosa da fare per creare una lavanderia (o “cifoteca”, come la chiama mio suocero, avendo una moglie che ama circondarsi di molti prodotti aggressivi) è “konmarizzare” quello che si ha in casa.
Molto probabilmente saranno prodotti sparsi tra cucina, bagno, sgabuzzino, balcone, giardino.
Prendeteli tutti, TUTTI, e riuniteli in un solo posto.
Scoprirete di avere dei doppioni, oggetti mal messi (catini con un manico rotto, guanti bucati), prodotti comprati con entusiasmo e mai usati o provati una volta sola.
Scoprirete di avere molto più di quel che vi serve.
2. Fare la cernita (e poi la censura) dei prodotti per la pulizia
Ispezionate il tutto con onestà e vi ritroverete con tre categorie:
- gli oggetti e i detersivi che usate davvero, che sono efficienti e comodi;
- gli oggetti e i detersivi che non usate mai, da dividere in due parti: ciò che va buttato e basta (la scopa con il manico troppo sottile, la spazzola che rovina i tessuti, il detersivo tossico); ciò che può essere utile ad altri (amici, parenti, parrocchia, centri di raccolta per persone bisognose);
- il limbo dell’utile ma poco usato: a seconda delle vostre abitudini potrebbero essere la cera per i pavimenti, un lucidante per rame e argento, un appretto per stirare.
La terza categoria vi prenderà un po’ di tempo per decidere come smistarla tra le prime due, ma questo è il moment di farlo.
3. Come buttare i detersivi e disfarsi dei prodotti per la casa oramai inutili
Le confezioni di detergenti non finiti vanno portati ai isole ecologiche o ai punti di raccolta mobili.
Le spugne, la microfibra, gli spolverini, i piumini, i guanti di lattice e gomma, le spazzole di nylon nell’indifferenziata.
Possono essere riciclati i flaconi e le taniche di plastica e di metallo (acqua ragia etc), se vuoti e puliti.
I manici di legno e le spazzole di legno e saggina possono essere buttati nell’umido, o meglio ancora nella raccolta degli sfalci e del legno.
I manici di metallo sono in genere laccati, quindi vanno nell’indifferenziata. Se invece sono di alluminio possono essere riciclati come le lattine.
4. Dividere e sistemare i detersivi a seconda dell’uso: la cucina
A questo punto avrete tre categorie di detersivi:
- per stoviglie
- per superfici (cucina, pavimento, bagno, mobili, piante, vetri)
- bucato
La scelta ergonomica (che fa risparmiare energie) più sensata è tenere i detersivi per i piatti, e lo sgrassatore per lavello e piani di lavoro direttamente in cucina, dove vengono usati da una a molte volte al giorno.
Non in uno stipetto o in un pensile, che costringono a spostare, togliere, prendere quel che è dietro, ri-infilare per trovare quel che serve, ma in un cassetto che scorre su guide e quindi può sopportare un buon peso, oppure in un cestino avvitato a uno sportello: entrambi possono stare tutto sotto il lavello senza costringervi a manovre e posizioni scomode.
5. Dividere e sistemare i detersivi a seconda dell’uso: la zona lavanderia
Che la lavatrice si trovi in cucina, in bagno, all’esterno o in un locale dedicato, vale lo stesso concetto: pochi ma buoni, i detersivi per il bucato idealmente starebbero vicino per essere sempre a portata di mano senza dover spostare o sollevare niente.
Ecco alcune soluzioni:
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6. Come sistemare i detergenti per il bagno
Personalmente non amo tenere i detersivi in bagno: a casa mia stanno con “tutto il resto” (v. punto 7), ma apprezzo il ragionamento ergonomico per cui fare avanti e indietro da uno sgabuzzino non ha senso.
Ne bastano comunque due: uno scrostante per il gabinetto e uno per i sanitari. Molto probabilmente staranno nel mobile del lavandino, ben chiuso (v. nota in fondo), sempre in cassetto da cui pescare dall’alto:
Ma non solo: che ne dite di queste vasche da bagno con scomparti segreti?
7. Creare uno spazio per tutto il resto
Sono rimasti da allocare tutti quei prodotti per la casa che riguardano la pulizia delle altre superfici: mobili, vetri, specchi, pavimenti, ringhiere.
A questi si può dedicare un unico cassetto, sempre con guide scorrevoli.
Potete comprarne uno da Ikea, ad esempio, e infilarlo in un mobile che avete già: io ho fatto così!
Nello stesso cassetto, possono essere tenuti stracci, panni e spugne (un colore per ogni uso), spazzole in una scatola senza coperchio: in questo modo sono sempre visibili dall’alto e facilmente reperibili.
Una nota importante: cosa fare con i detersivi quando ci sono bambini in casa
I detersivi e i bambini sono storicamente nemici giurati: vale sempre la raccomandazione di conservarli solo in involucri integri e tenerli in mobili o locali chiusi con serrature e ganci di sicurezza progettati apposta.
La migliore precauzione che si può prendere alla base è quella di non metttersi in casa prodotti altamente tossici, corrosivi o velenosi.
I detersivi ipoallergenici e quelli per pelli sensibili USE sono impossibili da ingerire per chiunque in quanto tutti addizionati con Bitrex, una sostanza totalmente innocua ma amarissima.
Possono essere maneggiati anche dai bambini per fare faccende domestiche che li aiutano a crescere indipendenti, responsabili e quindi sicuri di sé: gli si può insegnare come si fa il bucato o si lavano i piatti sapendo che la loro pelle sarà rispettata e non avranno reazioni anche con un prolungato contatto. Sono appunto detersivi ipoallergenici e per pelli sensibili certificati con patch test, studiati per la pelle dei neonati.
Dove comprare detersivi ipoallergenici
Tutta la linea di detersivi ipoallergenici USE per bucato, piatti e superfici sono acquistabili: